Asia Locambio, ex studentessa del Kandinsky, 5S anno scolastico 2022/2023, racconta la sua esperienza sull’isola di Tenerife. Adesso è diventata “youth worker”: l’animatore socio educativo che facilita l’apprendimento e l’inserimento dei giovani in Erasmus.
Intervista di Daniel Placonà Di Dio

Come si è svolto il colloquio? Quali sono state le domande della commissione? E quanto è durato?
«Il colloquio si è svolto in circa 20 minuti, una parte del colloquio viene effettuata in lingua inglese con domande che servono a capire il tuo livello, stessa cosa con altre lingue ma solo se ne conosci altrimenti solo in inglese. Le domande su te stesso servono ai professori per capire se sei adatto ad un esperienza del genere, possono fare domande riguardo quanto scritto nella lettera motivazionale. Non esiste una risposta giusta, durante il colloquio bisogna essere se stessi e rispondere sinceramente e spontaneamente».
Hai già finito l’Erasmus? Se sì, in quale paese lo hai svolto?
«Si l’ho svolto da settembre a dicembre 2023 a Tenerife, precisamente a Santa Cruz de Tenerife».
In che tipo di azienda hai svolto lo stage?
«Ho svolto lo stage in un negozio di gioielli fatti a mano, ero incaricata di registrare ed editare video riguardanti tutto il negozio e tutti i prodotti. I video avevano scopo pubblicitario e sono stati pubblicati sui social media».

Hai avuto dei compagni di viaggio, se sì come ti sei trovata?
«Sì certo, in totale eravamo in sette, tre ragazzi venivano in classe con me quindi li conoscevo da tempo, altri due invece facevano parte della scuola ma frequentavano un altro indirizzo, infine c’era un ragazzo che veniva da Monza che però non conosceva nessuno. Con loro mi sono trovata veramente bene, vivendo tutti insieme per tre mesi abbiamo avuto ovviamente l’occasione di conoscerci e di creare un bellissima amicizia che coltiviamo tutt’ora nonostante il ritorno in Italia».

Cosa hai portato dietro con te dall’Italia? Consigli per fare le valigie?
«La valigia è stata impegnativa! In un isola come Tenerife il tempo è molto vario e ti costringe quindi a inserire in valigia abbigliamento di tutti i tipi. Addirittura il tempo cambia completamente dalla mattina al pomeriggio, spesso ti svegli e sembra che debba venire un temporale e invece dopo pranzo c’è un sole che spacca la pietre. Il tempo varia un sacco anche in base ad in che parte dell’isola ti trovi».
Tu hai partecipato anche all’Erasmus di un mese a Tenerife. Quali differenze ci sono con quello longterm?
«La differenza principale è che durante l’erasmus long term si è da soli, non c’è nessun professore e nessun youth worker che organizza tutto il tempo libero o che ti aiuta a confrontarti con il tuo capo in caso di necessità. Ovviamente sei responsabile di tutto quello che fai e tutto ciò che fai lo fai in completa autonomia, acquisendo così anche una certa indipendenza. L’altra differenza è ovviamente la durata che anche se può risultare scontato è altrettanto importante. Vivendo a pieno 3 mesi in un luogo si arriva a sentirsi completamente parte di quel posto tanto che nel mio caso posso dire di aver trovato casa lontano da casa. Banalmente inizi a prendere i mezzi senza preoccuparti perché sai esattamente a memoria il percorso che fai e qual è la tua fermata, conosci un sacco di gente del posto e ti crei la tua routine e sopratutto in tre mesi si ha tutto il tempo necessario per visitare tutto ciò che si vuole».

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